birra italiana pressione fiscale

La birra italiana: se ne beviamo di meno, perché la paghiamo di più?

La birra italiana attualmente è la più cara d’Europa e questo perché negli ultimi 3 anni  le accise su un litro di birra sono aumentate del 30%. Ma la domanda che tutti si fanno è: perché? A che pro aumentare il costo della birra?

Consideriamo anche che 9 italiani su 10, quando bevono una birra, ignorano di star pagando le accise. Sarà forse un modo “facile” per lo Stato di fare cassa?

Per essere precisi, l’impatto delle accise sul prezzo finale della birra è del 46%, così riporta il Sole 24 ORE del 11/01/2016 “Assobirra, associazione degli industriali della birra e del malto, segnala che negli ultimi 12 anni le accise sono aumentate del 117%, portandoci ai livelli più elevati d’Europa, in un Paese in cui i consumi sono tra i più bassi. L’associazione ha lanciato anche la campagna #rivogliolamiabirra, per segnalare che ormai il 46% del boccale se lo bevono le tasse. Ma nulla fa pensare che il fisco voglia allentare la presa.”

[fonte: “La spesa raddoppia con le tasse” – Il Sole 24 Ore]

 

birra italiana pressione fiscale

fonte: www.salvalatuabirra.it/labattagliacontinua

Il settore brassicolo italiano è un mercato relativamente giovane, ma che proprio negli ultimi anni, a dispetto della crisi, ha conosciuto una notevole crescita economica. Purtroppo il continuo aumento dell’imposta ha frenato in modo considerevole la produzione dei microbirrifici italiani influendo negativamente sia sugli investimenti che sulle occupazioni. In particolare recenti stime condotte dal REF Ricerche hanno dimostrato che l’effetto depressivo di questi aumenti sull’occupazione, soprattutto giovanile, si sono tradotti in circa 2.400 posti di lavoro in  meno nelle aziende birrarie e in tutta la filiera: in agricoltura, nella distribuzione, nei bar e ristoranti.

L’aspetto anomalo è che la birra è l’unica bevanda alcolica da pasto a pagare le accise ed è addirittura tassata maggiormente rispetto ai superalcolici.

La petizione per salvare la birra italiana dalla pressione fiscale

Assobirra, che dal  1907 si occupa della conoscenza del prodotto birra e dell’affermazione di una cultura di consumo consapevole delle bevande alcoliche, ha lanciato sul web una campagna, #rivogliolamiabirra, per richiedere al Governo e al Parlamento di ridurre la pressione fiscale sulla birra. Sempre online è possibile firmare la petizione per cambiare le sorti della birra italiana e per salvaguardare le 500 aziende tra marchi storici e microbirrifici artigianali presenti sul nostro territorio.

La campagna ironizza con il consumatore dando vita a un nuovo e ‘richiestissimo’ prodotto, assolutamente limited edition: l’esclusiva birra FiscAle. Un birra made in Italy e ottenuta ‘grazie’ alla pressione fiscale, un vero e proprio simbolo di quello che l’azienda birraria sarà in grado di produrre in futuro se le accise rimarranno invariate.

Vi invitiamo quindi informarvi e ovviamente a firmare la petizione su www.salvalatuabirra.it/labattagliacontinua ricordandovi che “quasi un sorso su due della nostra birra se ne va in tasse“!

#rivogliolamiabirra

fonte: www.salvalatuabirra.it/labattagliacontinua/rivogliolamiabirra