Avevamo parlato circa un paio di settimane fa di Birraio dell’Anno, uno dei più prestigiosi eventi del panorama bressicolo italiano tenutosi a Firenze dal 15 al 17 gennaio.
Il premio, assegnato da Fermento Birra, è stato vinto da Fabio Brocca del Birrificio Lambrate aperto a Milano nel 1996.
“La bravura tecnica del birraio nel suo complesso, la sua filosofia, la costanza qualitativa dei prodotti” sono i punti di forza del birrificio milanese che è sicuramente uno dei luoghi più amati d’Italia per gli appassionati del settore.
La premiazione è così seguita: secondo classificato Valter Loverier di LoverBeer (Chieri, TO), terzo classificato Agostino Arioli del Birrificio Italiano (Limido Comasco, CO), al quarto posto Bruno Carilli di Birra Toccalmatto (Fidenza, PR) e infine Francesco Mancini del Birrificio del Forte (Pietrasanta, LU).
Ricordiamo che la scorsa edizione (Birraio dell’Anno 2014) venne vinta da Simone Dal Cortivo de Il Birrone di Isola Vicentina.
Il Birrificio Lambrate
Per anni il Birrificio Lambrate è rimasto il solo birrificio artigianale all’interno del capoluogo lombardo, passando negli anni dalla micro-produzione alla produzione giornaliera di oltre 1000 litri.
Attualmente il birrificio produce ben 9 birre differenti, tra cui le più apprezzate sono: Montestella (chiara), Lambrate (ambrata doppio malto), Ghisa (scura), e Sant’Ambroeus (chiara doppio malto).
Fabio Brocca e Stefano di Stefano curano la produzione birraria. Davide “Danko” e Giampaolo Sangiorgi pensano al pub, anzi ai pub, visto che dopo 16 anni dall’apertura, nel dicembre 2011 ha aperto i battenti il pub di Via Golgi 60, sempre posizionato nel quartiere Lambrate. [fonte: www.fermentobirra.com]
Premio birrificio emergente
Il premio ‘Birraio dell’anno‘ per la categoria Emergenti è stato assegnato a Cecilia Scisciani e Matteo Pomposini, mastri birrai di MC77, il birrificio di Serrapetrona, località in provincia di Macerata nelle Marche.
Il premio, introdotto quest’anno, è riservato proprio ai produttori che hanno avviato la loro attività proprio negli ultimi due anni, diventando così neo-artigiani nella ‘fermentazione’ di malti e luppoli.
Questo riconoscimento prezioso non fa che consolidare un percorso intrapreso ormai tre anni fa, ma che è cresciuto sensibilmente negli ultimi due.